Come e perché si forma il catarro?

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Come e perché si forma il catarro?

Ci troviamo in presenza di catarro quando le secrezioni delle mucose delle vie respiratorie sono eccessive. Se da un lato il muco secreto è fisiologico e utile e nemmeno ci accorgiamo della sua presenza, quando è in eccesso può essere fastidioso, soprattutto se si accompagna ad altri sintomi. Le cause possono essere varie, da infezioni virali a malattie dell’apparato respiratorio, e, nonostante nella maggior parte dei casi sia un sintomo passeggero, il catarro può disturbare lo svolgersi delle nostre giornate e il sonno.

Cos’è il catarro

Il catarro è una sostanza fluida e vischiosa prodotta dalle mucose delle vie respiratorie; si tratta di un’alterazione del muco:

  • a livello di consistenza, il catarro è più denso
  • a livello di produzione, il catarro non è altro che una sovrapproduzione di muco

La presenza di muco in eccesso può essere riscontrata sia nel naso e nei seni paranasali sia nella gola ed è una conseguenza delle affezioni dell’apparato respiratorio.

Il ruolo di difesa del muco

Se la presenza di catarro può far allarmare e arrecare non pochi fastidi, ad esempio nella respirazione, il muco è fisiologicamente utile per il nostro organismo. In condizioni normali le mucose delle vie respiratorie alte possono produrne dai 20 ai 100 ml al giorno.

In condizioni normali il muco prodotto serve:

  • a umidificare e ripulire il tratto respiratorio
  • come prima barriera contro i microrganismi patogeni

Il muco, infatti, intrappola le particelle estranee e potenzialmente dannose, come quelle della polvere, ma anche virus o batteri; inoltre al suo interno sono presenti globuli bianchi e anticorpi, fondamentali per il sistema immunitario e quindi per la risposta e la gestione di una malattia come il raffreddore (causato da un virus).

Nel caso di un’infiammazione o di un’infezione, il muco prodotto si ispessisce e può arrivare anche a 400-500 ml al giorno: è la risposta del nostro organismo agli agenti patogeni, che verranno poi espulsi con la tosse insieme al catarro nel quale sono stati inglobati.

Mentre il catarro è sintomo di una condizione come un’infezione e può essere accompagnato da altri sintomi, il muco invece è normalmente prodotto dal nostro corpo, e anzi, ha una funzione fondamentale per la nostra salute.

Catarro e altri sintomi: cosa indicano?

Spesso il catarro non è un sintomo isolato, ma si accompagna ad altri disturbi che possono avere anche la stessa causa. Fra questi possiamo osservare:

  • tosse: si tratta della cosiddetta tosse produttiva o grassa, caratterizzata proprio dalla presenza di catarro, che la distingue dalla tosse secca;
  • naso congestionato, soprattutto quando l’origine dei due sintomi è il virus del raffreddore;
  • rinorrea, ovvero naso che cola;
  • mal d’orecchie;
  • sensazione di avere qualcosa in gola;
  • raucedine;
  • sensazione di crepitio nelle orecchie;
  • gocciolamento retronasale;
  • pizzicore o prurito alla gola.

Sono tutti sintomi che nella maggior parte dei casi non indicano niente di grave e scompaiono da soli nel giro di pochi giorni, ma possono durare anche qualche settimana; se diventano fastidiosi e impediscono di dormire bene o di svolgere le normali attività quotidiane oppure se sono persistenti, è necessario consultare il proprio medico.

Il colore del catarro

Il catarro non ha sempre lo stesso aspetto: è sì fluido e vischioso ma in particolari condizioni può assumere una colorazione diversa e questo è spesso causa di preoccupazione.

Il colore del catarro non è sufficiente per diagnosticarne la causa, però può essere una spia delle proprie condizioni di salute e del decorso della malattia.

In assenza di infezioni o altre patologie, il muco è fluido e di colore trasparente. Il catarro, invece, può essere più denso e bianco; la presenza di globuli bianchi al suo interno può determinare un cambiamento del suo colore: per contrastare i microrganismi patogeni come virus e batteri, infatti, i globuli bianchi rilasciano enzimi che contengono ferro e che danno luogo a una reazione di ossidazione. È dovuto a questo l’eventuale colore verde del catarro; se ristagna a lungo nelle vie respiratorie, inoltre, aumenta la concentrazione di ferro e assumerà un colore giallo scuro.

Infine, un catarro marrone o nero può essere dovuto all’inalazione di polvere o altre sostanze, oltre ad essere tipico dei fumatori; più raramente può indicare anche condizioni più serie, come la presenza di globuli rossi e quindi di sangue.

Le cause del catarro

Il catarro è uno dei sintomi che spesso si presentano in caso di:

  • infezioni virali, come il raffreddore, l’influenza o la sinusite;
  • infezioni batteriche delle vie aeree, come la tracheite, spesso causata dallo Staphylococcus aureus;
  • otite catarrale: è un’infiammazione dell’orecchio medio; è molto comune nei bambini e deriva da un’otite non guarita bene;
  • inquinamento atmosferico;
  • fumo di sigaretta;
  • allergie;
  • asma;
  • BPCO;
  • fibrosi cistica;
  • enfisema.

Come si vede, le cause del catarro vanno da un banale malanno stagionale, come il virus del raffreddore, fino a malattie più significative e invalidanti: la BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), ad esempio, è una condizione cronica e progressiva che porta a un’ostruzione delle vie aeree e a un rimodellamento dei bronchi, che perdono sempre più la loro capacità respiratoria.

Cosa fare in caso di catarro?

Il catarro, come abbiamo visto, può essere sintomo di condizioni molto diverse fra loro: non esiste un rimedio diretto, ma andrà trattata la condizione che l’ha causato. Possiamo però prendere alcuni accorgimenti per avere un po’ di sollievo dal catarro:

  • bere molto, sia acqua che tisane calde;
  • miele: un cucchiaino insieme al limone o aggiunto come dolcificante alle tisane, ha un effetto positivo;
  • suffumigi: inalare il vapore mettendosi con la testa sopra una bacinella d’acqua bollente con la testa coperta da un asciugamano può aiutare soprattutto se oltre al catarro il naso è chiuso; l’effetto sarà emolliente e decongestionante;
  • fare attenzione a che l’aria non sia troppo secca e in caso usare un umidificatore;
  • evitare il fumo di sigaretta;
  • dormire con un cuscino in più per evitare il gocciolamento retronasale.

Cosa prendere per la tosse con catarro?

Di solito il catarro, così come i sintomi correlati, scompaiono da soli dopo pochi giorni; in generale non esistono terapie: in quanto sintomo, è la sua causa che andrà trattata.

Quando il catarro è dovuto a un virus da raffreddamento o influenzale, spesso si accompagna alla tosse; questa tosse, che come abbiamo visto è detta tosse grassa o produttiva, ha la funzione di espellere il catarro e i microrganismi patogeni qui inglobati. Una sovrapproduzione di muco, però, può peggiorare la clearance mucociliare, ovvero la capacità delle mucose del tratto respiratorio di “autopulirsi” per proteggersi dalle infezioni.

Esistono alcuni farmaci sintomatici che fluidificano il muco (i mucolitici fluidificanti), spesso a base di N-acetilcisteina. Questa molecola si può trovare anche negli integratori per la tosse grassa: come i medicinali sintomatici, non sono curativi, ma il loro scopo è quello di supportare il sistema immunitario e quindi aiutare l’organismo nella ripresa.

Se la presenza di catarro è invece dovuta a un’infezione batterica, causata ad esempio dallo Staphylococcus aureus all’origine della sinusite, il medico potrebbe prescrivere degli antibiotici.

Infine, in caso di patologie come l’asma, la BPCO, l’enfisema o la fibrosi, la presenza di catarro può essere legata a fasi acute della malattia, con sintomi più marcati, o a fasi avanzate, che implicano un loro peggioramento. I trattamenti in questo caso sono più complessi: orientati a prevenire e a gestire la progressione, le ricadute e le complicanze; la combinazione di farmaci e terapie (come l’ossigenoterapia) è studiata dagli specialisti su misura per ogni caso, e spesso comprende l’utilizzo di farmaci broncodilatatori.

Bibliografia

Post nasal drip: symptoms and causes – Cleveland Clinic
Broncopneumopatia cronica ostruttiva – EpiCentro ISS
Don’t judge your mucus by its color – Harvard Medical School
Bronchite- ISsalute
Varici esofagee – MSD Manuals
Catarrh – NHS
B. Button, H. P. Goodell, E. Atieh, +8, and M. Rubinstein, “Roles of mucus adhesion and cohesion in cough clearance”, Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, Baltimore, MD, novembre 2018
J.E. Agnew, F. Little, D. Pavi, S.W. Clarke, “Mucus clearance from the airways in chronic bronchitis. Smokers and ex-smokers”, Bull Eur Physiopathol Respir. 1982 May-Jun; 18(3):473-84

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