Influenza di settembre: cause, sintomi, prevenzione

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Influenza di settembre: cause, sintomi, prevenzione

È iniziato settembre, il mese che segna il passaggio dall’estate all’autunno: le giornate sono più corte, le temperature inizieranno presto ad abbassarsi e tra non molto faranno la loro comparsa i primi casi di influenza “invernale”. In Italia di solito si inizia a fare prevenzione a partire da metà ottobre, ma anche in questo periodo, tra affezioni tipicamente estive e altre più autunnali, bisogna stare attenti: ecco i sintomi e i rimedi per contrastare l’influenza di settembre.

L’affezione, sia nella versione estiva che in quella virale, si manifesta in svariati modi: quelli classici sono il raffreddore e il mal di testa, ai quali possono aggiungersi dolori alle ossa, ai muscoli e alle articolazioni, infiammazione della gola e tosse. In alcuni casi si possono presentare anche vomito e diarrea (specialmente nei più piccoli), stato confusionale e debolezza (in particolar modo tra le persone più anziane).

Il rimedio numero uno, valido per entrambe le versioni dell’influenza, è il riposo: innanzi tutto consente al nostro corpo di ristabilirsi e poi, per quanto riguarda l’affezione virale, restando a letto per qualche giorno si evita di contagiare gli altri. Chi ha problemi intestinali deve fare molta attenzione alla dieta (per qualche giorno è meglio stare lontano da fritti e condimenti pesanti, preferendo cibi leggeri e ricchi di fibre) e deve assumere molti liquidi: per reintegrare quanto perso con diarrea e vomito si può bere tanta acqua e affidarsi a brodi, zuppe, tisane e infusi.

Per quanto riguarda l’influenza estiva ci sono diversi accorgimenti che consentono di recuperare in breve tempo la forma migliore: bisogna evitare il caldo eccessivo e gli sbalzi di temperatura e assumere le giuste quantità di vitamine e sali minerali (un’alimentazione ricca di frutta e verdura di stagione è l’ideale).

Per l’influenza invernale invece si può ricorrere ai suffumigi per alleviare i fastidi che colpiscono l’apparato respiratorio, al latte caldo con miele per “addolcire” la gola e far passare la tosse e allo zenzero per contrastare i dolori muscolari.

I farmaci, che andrebbero presi solo su indicazione del medico, possono servire solo ad alleviare i sintomi, ma non guariscono il soggetto malato, che continua ad essere contagioso: l’influenza invernale, solitamente ha una durata che va dai tre ai sette giorni, è di carattere virale e, non essendoci farmaci specifici, il modo migliore per combatterla è fare prevenzione.

 

Il principale strumento di prevenzione è il vaccino: di solito viene messo a disposizione delle persone da metà ottobre fino alla fine dell’anno. Poi ci sono delle semplici azioni che possono sembrare banali, ma che aiutano ad evitare la diffusione delle malattie che si trasmettono per via aerea proprio come l’influenza: quando si starnutisce o si tossisce bisogna coprire naso e bocca con un fazzoletto di carta che poi deve essere gettato nella spazzatura; bisogna lavarsi spesso le mani, in particolar modo dopo aver starnutito o dopo aver frequentato mezzi di trasporto o locali pubblici; non si devono toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani non lavate.

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