Gli antibiotici non servono e il freddo non fa male, sfatati i falsi miti sul raffreddore

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Gli antibiotici non servono e il freddo non fa male, sfatati i falsi miti sul raffreddore

Quanti falsi miti siamo abituati a sentir ripetere sul raffreddore? Bene, ecco la guida degli esperti per sfatare tutte le false credenze.

  • Il raffreddore non è causato dal freddo– Il freddo con il raffreddore c’entra poco. Possiamo dire che alcune condizioni favoriscono l’aderenza dei virus. Un importante stress termico, come passare da un ambiente molto caldo ad uno molto freddo senza adeguare l’abbigliamento, può essere una condizione favorente. Per stress termico si intende un brusco passaggio da una condizione a un’altra: giocare a calcio al parco in pieno inverno coperti solo con un maglioncino leggero e coprirsi meglio alla fine del gioco non è affatto dannoso per la salute. Lo è invece restare in un ambiente molto caldo con giacche e cappotti e poi uscire al freddo con una temperatura corporea troppo alta e coperti di sudore.
  • Stare all’aria aperta nelle giornate fredde non è pericoloso– Certamente non lo è, perché la trasmissione dei virus fra le persone è difficile all’aperto. Molto più facile è la diffusione di virus e batteri in ambienti chiusi, come ludoteche e asili nido. Stare all’aria aperta è salutare anche in pieno inverno. Passeggiare nelle vie di grande traffico, invece, può essere un problema, non solo per i bambini.
  • Gli antibiotici non servono per il raffreddore– Gli antibiotici non hanno alcuna utilità nelle infezioni virali e abusarne favorisce la crescita di batteri resistenti. Sono invece utili in caso di complicanze, come bronchiti, otiti medie e sinusiti.
  • Il raffreddore passa da solo– Nella stragrande maggioranza dei casi il raffreddore passa da solo e non è necessaria alcuna terapia, ad eccezione di una corretta igiene nasale ed eventualmente di qualche giorno di riposo. Vale la pena ricordare che, se si respira prevalentemente dalla bocca, il filtro esercitato dalla mucosa nasale viene saltato ed è più facile avere una complicanza batterica. Per questo è importante tenere sempre il naso pulito, lavandolo con soluzione fisiologica tiepida.
  • Non bisogna modificare l’alimentazione– Non serve assolutamente modificare la dieta: da qualche tempo si è diffusa l’idea che il latte favorisca la secrezione bronchiale e che quindi vada sospeso in caso di tosse. È una cosa che non ha nessun senso. La dieta deve essere comunque equilibrata e il latte e i suoi derivati non devono mancare. Il latte di riso e il latte di soia non sono equivalenti, dal punto di vista nutrizionale, al latte animale. Solo in caso di febbre elevata è opportuno ridurre l’apporto di grassi, e il latte ne contiene, e aumentare l’apporto di carboidrati, ma solo per tempi brevi.
  • Igiene, un’ottima prevenzione– È certamente utile che tutti abbiano l’abitudine di lavarsi bene e spesso le mani, con acqua e sapone. È anche utile pulire spesso le superfici orizzontali, come banchi e scrivanie, perché i virus permangono a lungo su tutte le superfici. È utile, se c’è in famiglia un neonato o un piccolo lattante, che chi è raffreddato non stia a contatto con il piccolo o si lavi bene le mani e indossi una mascherina quando deve accudirlo. Gli stessi virus che in un ragazzino o in un adulto causano un semplice raffreddore, nei piccolissimi possono causare sintomi importanti.
  • Entro certi limiti, un bambino deve ammalarsi– Entro certi limiti è normale ed è anche utile che un bambino si ammali. Il suo sistema immunitario deve imparare a riconoscere virus e batteri. Un piccolo di un anno, che frequenta l’asilo nido e si ammala una volta al mese in autunno e inverno, è un bambino assolutamente normale. Certo, qualcuno è più forte e si ammala meno spesso, ma non è questa la regola. In qualche caso, però, le infezioni sono davvero troppo frequenti e si verificano anche in primavera/estate. In quei casi può essere utile rivolgersi al pediatra per qualche accertamento ed eventualmente per una terapia preventiva.
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