Consigli e curiosità sul raffreddore per conoscerlo e combatterlo

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Consigli e curiosità sul raffreddore per conoscerlo e combatterlo

  1. Quanti sono i raffreddori?

Anche se perfino gli scienziati parlano del «virus del raffreddore», a causare il malanno sono cinque famiglie di virus. I più comuni, responsabili del 30-40 per cento dei raffreddori, sono i Rhinovirus, di cui esistono circa duecento varietà geneticamente distinte.

 

  1. Quante volte si prende?

In media gli adulti prendono tra due e quattro raffreddori l’anno, i bambini tra sei e otto. Considerando solo i Rhinovirus, e calcolando per ogni raffreddore una durata di una settimana, sono in totale almeno cinque anni di naso che cola e starnuti in una vita.

 

  1. Si può prendere in estate?

I virus del raffreddore sono diffusi a ogni latitudine e longitudine, ma sono stagionali. La stagione del raffreddore parte con un’escalation all’inizio dell’autunno, va avanti per tutto l’inverno fino a un nuovo picco a metà primavera. In estate, che sia gennaio in Australia o luglio in Siberia, il raffreddore quasi scompare.

 

  1. Prendere freddo fa venire il raffreddore?

È un’idea antica e intramontabile. In molte lingue la parola che indica la malattia ha qualche riferimento alle basse temperature: oltre all’italiano «raffreddore, lo spagnolo «resfriado», l’inglese «cold», il termine hindi «sardi». La scienza per ora non ha però trovato prove in supporto di questa convinzione. Anzi, prendere freddo non sembra aumentare il rischio e neppure avere influenza sulla gravità della malattia.

 

  1. Il virus circola nell’aria?

Forse. Anche se uno starnuto lancia particelle di saliva, e i germi eventualmente contenuti, alla velocità di un centinaio di chilometri l’ora nel raggio di metri, non sembra provato che il contagio possa avvenire attraverso l’aria. Negli anni ’50 si provò a dimostrarlo ma senza risultato. Perfino un bacio non sembra un modo di trasmissione efficace. Tosse e starnuti sono mezzi di trasmissione teoricamente possibili, ma non sembrano il modo privilegiato con cui il virus si diffonde.

 

  1. Dove e quanto vive il virus?

In uno studio del 1973, come riporta il medico e scrittore Atul Gawande in un articolo sulla rivista New Yorker, il virus è stato trovato vivo dopo tre ore in gocce di muco fatte seccare su tessuti di nylon, lana, seta, su ripiani in formica, acciaio, legno e sulla pelle.

Il virus sembra sopravvivere bene sulla maggior parte delle superfici non porose, ma stranamente non sui fazzoletti in cotone o di carta. Se i partecipanti allo studio toccavano le superfici contaminate, tra cui le mani delle altre persone, prendevano il raffreddore nel 60 per cento dei casi. Insomma, non c’è neppure bisogno del contatto diretto.

Il massimo della contagiosità del raffreddore si ha nei primi tre giorni, quando la concentrazione del virus nelle secrezioni nasali è la più alta.

 

  1. Come si può evitare di prendere il raffreddore?

Il consiglio degli esperti è di lavarsi spesso le mani, e non toccarsi la faccia, il naso o gli occhi. Però è più facile da dire che da fare. Come riporta la giornalista Jennifer Ackerman che ha scritto un libro sul raffreddore, in media ci portiamo le mani al viso tre volte in cinque minuti, e in un’ora ci tocchiamo il naso cinque.

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